
L’inaspettato sotto il naso
L’associazione tra bavosa bianca, succiascoglio e la murena
Molte volte diamo le cose per scontate. Le vediamo scorrere e non ci soffermiamo a guardarle attentamente. Anche la straordinarietà del riuscire ad andare sott’acqua, perfino a respirarvi (!), dopo un po’ ci sembra cosa nota, ripetitiva.
Qualcuno, invece, cerca di vedere il mare sempre con occhi nuovi e curiosi. È quanto avvenuto ad alcuni biologi marini che, riguardando delle fotografie, si sono accorti di un particolare: accanto a murene (Muraena helena), gronghi (Conger conger) e cernie (Epinephelus marginatus), talvolta, si vedono succiascogli (Lepadogaster candollii) e bavose bianche (Parablennius rouxi).
Qualcosa di nuovo
Un fatto nuovo, questo: nessun libro ne parla, nessuna guida del Mediterraneo o testo universitario! Eppure le murene sono un incontro assai comune… quante volte le avremo viste, affacciarsi dal loro buco, guardarci con quello sguardo enigmatico, mentre aprono e chiudono la bocca per respirare? Ebbene, se avessimo spostato lo sguardo di alcuni centimetri, distogliendo l’attenzione dagli occhi blu ed i denti aguzzi della murena, forse avremmo potuto notare anche noi questa cosa.
Il ruolo della fotografia subacquea
La fotografia in questo caso è stata di grande aiuto. Quanti particolari possiamo scorgere a casa, senza doverci preoccupare dell’assetto, la scorta d’aria, il sistema di coppia, la sospensione, la messa a fuoco? Ci mettiamo lì la sera, con calma dopo aver riposto l’attrezzatura, e guardiamo gli scatti della giornata. Li scandagliamo, alla ricerca di errori tecnici, li squadriamo, nel tentativo di ripercorrere l’idea che ci ha condotto allo scatto, li mostriamo alle persone che conosciamo. Infine li analizziamo, alla ricerca della micro-fauna, dei parassiti, dei particolari. Per l’appunto uno di questi particolari, comune a diverse immagini, è la relazione tra la murena ed i due pesciolini.
La ricerca ed i suoi risultati
Da queste prime osservazioni, e da un lungo lavoro di confronto con altre immagini provenienti dall’Italia e dalla Spagna, ne è risultato un articolo scientifico dove questa associazione viene minuziosamente descritta.
Questi due pesci si comporterebbero come pulitori occasionali del corpo dei grandi pesci (murene, cernie, gronghi), anche se non sono mai stati osservati esemplari di entrambe le specie vicini allo stesso individuo da pulire.
Per quel che riguarda la bavosa bianca, essa è stata osservata in dodici foto, per lo più nei pressi delle murene. In altre quattro è stata osservata accanto a dei gronghi. Essa può essere osservata anche in gruppetti (fino a cinque esemplari). La bavosa bianca si nutre di alghe ed organismi sessili (che vivono ancorati sul fondale). Inoltre, la colorazione a strisce (le due caratteristiche bande scure della bavosa bianca) e le piccole dimensioni potrebbero essere interpretate come una livrea in grado di indicare la disponibilità dell’animale a comportarsi da pulitore. Tuttavia per questa bavosa non esistono altri studi che supportano queste osservazioni.
Il succiascoglio, invece, è già considerato nella letteratura scientifica un pesce potenzialmente pulitore. Nel corso dello studio è stato osservato in dieci foto, ed in nove foto si trovava perfino sul capo o addirittura nella bocca della murena. In due foto, inoltre, è stato fotografato anche su una cernia. Di solito, vicino alla murena, vi è un individuo solo, associato anche con il gamberetto pulitore Lysmata seticaudata.
La curiosità e la subacquea
Che dire? Studi come questi ci possono aiutare a capire che molte cose sono ancora da osservare e da scoprire. Occorre quindi saper guardare per poter cogliere i particolari. La curiosità, nemica dell’abitudine, è ciò che ci può far vivere nel mondo con occhi sempre attenti, alla ricerca dell’inaspettato sotto il nostro naso.
Per approfondire:

